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"I'm brave but I'm chicken shit"

dove c’è un gatto c’è una vis.

Ognuno nella propria vita colleziona ciò che più intimamente si confà alle proprie esigenze.
Io per esempio ho una certa propensione per la collezione di insuccessi: soddisfano il mio autolesionismo e alimentano la mia autocommiserazione, vera, unica e incontrastata star del mia vena ironica.
Si perché da qualche parte io ho una vena ironica che alimenta il mio cervello e il fatto che poi magari non sempre tutti la vedano, non significa che non esista.
D’altra parte ho anche un paio di tette e anche quelle se non gli do una mano con un reggiseno creato apposta, non sempre si vedono cosè come non si vedono le palle in moltissimi sedicenti portatori delle medesime.

Epperò tutto ciò nasceva dalla riflessione che oltre a questa collezione di cui vado molto fiera e che ogni tanto mostro nel mio blog con enfasi quasi commovente, c’è stato un lungo periodo in cui collezionavo gatti con il virus e siccome ne ho appena visto uno qua sopra, non ho saputo resistere all’atavico richiamo che questa abbandonata collezione ha lasciato riaffiorare nella mia mente.

Si vabbè, io collezionavo gatti con il virus dell’aids che, ad uso e consumo dei non gattofili che ora saranno corsi a disinfettare la tastiera e il monitor del loro picci, non è contagiosa per noi umani.
Quindi tranquilli, una volta mi sono trovata una zecca nell’ombelico ma questo è stato l’unico episodio degno di nota per chi soffrisse di ansie di vita bucolica e ora che sono tornata in città, sono una persona quasi normale anche se non soffro di nessuna allergia ai pollini, alle graminacee o al fieno.

Seguirà il gatto infestato per voi, flebo, iniezioni sotto cute, alimentazione calibrata e immediata castrazione per evitare l’ulteriore contagio.
Dormite pure sogni tranqulli, la vis veglierò su di voi.

Vissssssssss


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Commenti

Una risposta a “dove c’è un gatto c’è una vis.”

  1. Avatar alessio

    un mio amico ha un cane con l hiv